Martedì 4 luglio, alle 11.30,
Faccio rumore. Ricerca e attivismo in dialogo sullo street harassment. Un incontro online a più voci sulla produzione e riproduzione di dinamiche di potere discriminatorie nei confronti di una moltitudine di soggettività. Lo street harassment* partecipa a questo processo di esclusione.
Settenove partecipa con la presentazione del saggio illustrato
Consenso, possiamo parlarne? per parlare di autodeterminazione, potere e libertà di scelta in ogni abito del quotidiano. Dal saluto alla condivisione di una pizza, dalle relazioni sessuali alle discriminazioni. Un focus sul consenso informato come pratica necessaria per nutrire la consapevolezza di sé nella sfera privata e nello spazio pubblico.
L'evento sarà un dialogo tra studios3 e attivist3 per riflettere sugli strumenti concettuali, teorici e applicativi relativi allo street harassment, elaborati nel tempo dentro e fuori dalle Università. L’idea alla base di questo incontro online è che la scarsa letteratura sul tema in Italia non sia dovuta a una mancanza di interesse, ma all’esistenza di numerosi elaborati non pubblicati e per questo difficilmente reperibili. Esistono al contempo molte realtà che svolgono un lavoro prezioso di denuncia del fenomeno.
Nella prima parte
Greta Calabresi, PhD in Ricerca Sociale con la tesi dottorale:
Lo street harassment e la costruzione sociale dei corpi. Dominio e pratiche di resistenza nello spazio urbano (2022), dialogherà con
Catcalls of Turin, collettivo che denuncia lo street harassment riscrivendo con i gessetti gli episodi di molestie nelle strade dei luoghi pubblici dove sono avvenuti.
Nella seconda parte lo spazio è dedicato agli interventi del pubblico. Prenotati e invia il tuo contributo attraverso il form d'iscrizione:
clicca qui.
Un evento ideato da Greta Calabresi e realizzato con il supporto di
Codici Ricerca e Intervento nell’ambito della call per ricerche da raccontare Soglie.
*Lo street harassment può essere definito come "l'atto compiuto da una o più persone estranee di avvicinarsi a una o più donne in un luogo pubblico affermando, attraverso sguardi, parole o gesti, il proprio diritto a disturbare la loro attenzione, definendole un oggetto sessuale e costringendole a interagire con loro" (Di Leonardo, 1981).