01/11/2021
Festival inQuiete di Roma: tra scuola, letture, laboratori e incubi
Monica Martinelli e le autrici di Settenove sono ormai tornate dalla quarta edizione del Festival di scrittrici inQuiete di Roma. Il 29 ottobre, Monica Martinelli, con la moderazione di Emilia Zazza ha dialogato con Sara Marini di SCOSSE e Cristina Obber, di educazione alle relazioni e al consenso, prendendo spunto anche dal libro Can we talk about consent? di Justin Hancock e illustrato da Fuchsia MacAree. La partecipazione è stata attiva e sentita, accolta nel giardino della biblioteca Mameli in una giornata accarezzata da un sole autunnale ormai stanco ma presente. Lo stesso giardino ha ospitato successivamente anche la presentazione del libro E io qui, nuda di Cristina Obber, con la partecipazione della III A del Liceo Leonardo Da Vinci di Roma.

La mattina seguente, il 30 ottobre, il giardino ha accolto piccoli e piccole lettrici, che hanno sperimentato l’arte e il corpo. Il laboratorio ha colorato gli spazi di acquerello e divertimento, che hanno permesso ai piccoli artisti di autorappresentarsi con la guida dell’illustratrice Mariachiara Di Giorgio. Dopo il momento di creatività, l’attenzione si è rilassata ascoltando una Storia sull’antichità diversa da quella dominante: Anna Chiaiese e Elisabetta Serafini hanno restituito la voce di donne, filosofe, scienziate e altre grandi pensatrici del passato greco e romano.

Il 31 ottobre, giorno più pauroso dell’anno, i bambini e le bambine hanno ascoltato una storia un po’ bizzarra: la storia di una bambina a cui piacciono gli incubi! In Mi piacciono gli incubi gli unicorni, le fate, i principi galanti e i delfini canterini sono così noiosi e irritanti! Sono molto più divertenti le belve feroci, i rumori spaventosi e le bestie pericolose, che alla fine hanno solo voglia di fare due chiacchiere, essere coccolati e avere qualcuno con cui poter giocare… insomma, un po’ come tutti e tutte noi!


Attraverso questi eventi, e molti altri, il festival ha costruito effettivamente un «orizzonte condiviso» realizzando completamente il senso politico di tutto il festival gestito e ideato da Associazione Mia e Libreria di donne Tuba. Qui maggiori informazioni sulla storia e sul senso politico del festival.



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Redazione web