«Non mi limiterò a guardare,
voglio che il mio sguardo cambi la realtà»
bell hooks
Il codice deontologico dell’assistente sociale rappresenta un documento di riferimento imprescindibile nel lavoro di servizio sociale ed è attraversato da espressioni come «qualità della vita», «giustizia sociale» e «dignità umana». Lavorare per realizzare questi obiettivi implica avere ben chiare non solo tutte le possibili variabili della diseguaglianza (povertà, disoccupazione, inabilità o disabilità, emarginazione…), ma, prima di tutto, il modello culturale che tende a perpetuare la contrapposizione, e accrescere il divario, tra “chi può e chi non può”.
Attraverso le voci delle operatrici del Gruppo specialistico violenza intrafamiliare di ASC InSieme (assistenti sociali, educatrici, mediatrici culturali e linguistiche, operatrici di pari opportunità) il volume racconta il lavoro di un servizio sociale pubblico. La specializzazione nel contrasto alla violenza maschile contro le donne, come questa specializzazione abbia portato a leggere gli effetti di ampio raggio della violenza di genere sulla costruzione della disparità sociale, come questa lettura abbia stimolato la critica del modello assistenzialistico e vittimizzante diffusamente interiorizzato, come questa critica abbia portato a sviluppare le abilità necessarie a darsi riconoscimento e promuovere valore. In chi lavora in un servizio sociale e nelle persone che a esso si rivolgono.
Trasformazione e capacità rimandano da un lato alla tensione richiesta a un servizio sociale che non sia solo “riparativo”, dall’altro all’approccio delle capacità che nel testo è declinato in una serie di capitoli applicativi pensati come guida per la realizzazione di processi estesi di consapevolezza, di autodeterminazione e di cambiamento.