28/11/2016
26/11/2016, Roma #Non una di meno.
Sabato scorso si è tenuta la tanto attesa manifestazione Non una di meno, organizzata dalle associazioni Di.Re, Udi, Io decido e con i centri antiviolenza in testa al corteo.
Una manifestazione enorme, pacifica, variegata che ha portato un'onda di oltre 150000 donne e uomini a marciare per le strade di Roma gridando NO alla violenza maschile sulle donne, NO alle discriminazioni ancora esistenti, NO alle forme più velate di oppressione.
Eravamo in tante, allegre e colorate, a danzare, gridare e ridere per le vie della capitale.

Non eravamo donne «vittime» di un sistema discriminatorio – come hanno provato a raccontare alcuni media in tono paternalistico – eravamo donne che «non accettano» un sistema discriminatorio, quotidianamente impegnate, ognuna nel suo ambito, a sensibilizzare, prevenire e contrastare la violenza di genere. Donne e ragazze consapevoli della propria forza, determinate a essere presenti, con i nostri corpi, in tutti gli aspetti della vita sociale e pubblica.

Alessandra Pigliaru, in un articolo comparso ieri sul Manifesto (qui) scrive: «Ora qualcuno scriverà che si tratta di una rinascita del femminismo, o che finalmente le donne si fanno sentire, che sono tornate. Chissà da dove poi. In realtà la manifestazione di #Nonunadimeno è il frutto maturo di un percorso lunghissimo, che non finirà presto e che domani comincerà la sua seconda fase di discussione attraverso i tavoli. Non finirà, bisogna farsene una ragione.
Il motivo per cui si dovrebbe "tremare" non è allora il "ritorno" delle donne, come delle streghe, ma la consapevolezza, chiara, gioiosa, a tratti commossa che le donne ci sono sempre state. Tremate dunque, tremate. È giusto. Perché le donne non se ne sono mai andate.»



(Foto di Viola Lo Moro e Scosse)
Redazione web